Santi Audenzio e Caterina
La Festa Patronale dei Santi Audenzio e Caterina si festeggia il 25 Novembre. Come da tradizione il Comune offre alla cittadinanza presso la chiesa parrocchiale un grande concerto gratuito con artisti di livello nazionale e non solo.
Il nome e la figura di Audenzio, ci sono noti attraverso il testo della vita di San Giulio. Nel documento compare la figura di Audenzio, un nobile senatore romano originario della città di Milano, che si recò a far visita a Giulio sull’isola. Attratto e colpito del santo si trattenne con lui dando il suo sostegno, morale ed economico, all’opera evangelizzatrice che il missionario conduceva nei territori del Cusio: un’amicizia profonda che spinse Giulio a suggerire ad Audenzio di farsi seppellire accanto a lui. Nel frattempo era succeduto a Giulio il sacerdote Elia. Egli depose il corpo di Audenzio accanto a quello del santo, venendo ben presto anch’egli venerato come tale: in suo onore venne dedicata una chiesa a Pettenasco. Proprio in questo luogo, secondo il racconto della vita di San Giulio, Audenzio possedeva una villa in cui soggiornava quando lasciava la città. Sant’Audenzio ancora oggi è contitolare, con Santa Caterina di Alessandria, della parrocchia di Pettenasco.
Nel 305, ad Alessandria, Caterina si presentò a palazzo di un imperatore romano mentre si tenevano i festeggiamenti in suo onore e si celebravano feste pagane. Molti cristiani, per paura delle persecuzioni, accettarono di adorare gli dei imposti. Caterina rifiutò e chiese all'imperatore di riconoscere Gesù Cristo come redentore dell'umanità, argomentando la sua tesi con profondità filosofica. L'imperatore colpito sia dalla bellezza che dalla cultura della giovane nobile, convocò un gruppo di retori affinché la convincessero ad onorare gli dei. Tuttavia, per l'eloquenza di Caterina, non solo non la convertirono, ma essi stessi furono prontamente convertiti al Cristianesimo. L'imperatore ordinò la condanna a morte di tutti i retori e dopo l'ennesimo rifiuto di Caterina la condannò a morire anch'essa su una ruota dentata. Tuttavia, lo strumento di tortura e condanna si ruppe e Massimino fu obbligato a far decapitare la santa.